Beato Giovanni da Vespignano – 11 Maggio

11 Maggio
Beato Giovanni da Vespignano
Memoria nelle Chiese di Vespigiano e in S. Giovanni Maggiore
Martirologio Romano
NATO: Vespignano, 1235 – Firenze, fine marzo
MORTO: metà aprile 1331
Nato da famiglia nobile e ricca, fin da giovane seguì la vocazione e si trasferì a Firenze, dove, insieme all’amico Barduccio Barducci, si dedicò a opere di carità. Secondo la leggenda, si ritirava in preghiera presso una Cappellina in loc. Vespignano, mentre nei campi i buoi portavano a termine da soli l’opera interrotta.
Il ministero
Fin dai più teneri anni fu uomo pio, caritatevole e adorno di illibati e santi costumi. Dedicò quasi un secolo al servizio dei poveri, degli emarginati, carcerati, colerosi, appestati. Morì, infatti, alla veneranda età di 96 anni nel 1331 e fu sepolto nel Chiostro interiore del Monastero di San Pier Maggiore in Firenze dove il suo corpo si venera fin dal 1803.
La storia biografia del Beato Giovanni Bruni da Vespignano è minuziosa, meticolosa, ma la cosa davvero straordinaria è leggere la relazione delle feste, fatte in Mugello durante il trasporto della salma del Beato che venne ritrovata “miracolosamente ancora intatta”.
Beato Vivaldo – 12 Maggio

12 Maggio
Beato Vivaldo – Eremita –
Memoria in San Gimignano
Martirologio Romano
NATO: San Gimignano, 1260
MORTO: Montaione, selva di Camporena, 1º maggio 1320
Vivaldo da San Gimignano, è stato un religioso italiano vissuto fra il XIII ed il XIV secolo; è venerato come beato dalla Chiesa cattolica.
Il ministero
Vivaldo prese la decisione di condurre una vita eremitica: visse nella selva di Camporena, abitando in un tronco cavo di un grande castagno dove, al termine della sua vita, venne ritrovato morto.
Adolescente perse l’amata madre trovando però il conforto di Bartolo da San Gimignano, anch’egli Beato, che da quel momento divenne la sua guida spirituale. La storia ci rimanda ad un giorno di pioggia durante il quale, Bartolo e Vivaldo, videro venire loro incontro, nei pressi della Chiesa, un vecchio tutto bagnato. Bartolo, che ne era il Parroco, offrì ospitalità facendolo sedere vicino al fuoco il pover’uomo lavandogli i piedi con riverenza, suscitando l’ammirazione di Vivaldo. Bartolo fece cenno a Vivaldo di preparare anche il letto e di prepararsi ad una notte di preghiera. Durante la notte una voce disse loro che avevano ospitato Cristo: andarono subito a guardare nel letto, trovandolo vuoto. Improvvisamente, una mattina, Bartolo si risvegliò ammalato di lebbra. Vivaldo si occupò di Bartolo e degli altri lebbrosi per un lungo periodo di tempo (circa un ventennio) fino alla morte di quest’ultimo avvenuta il 12 dicembre del 1300.
Traslazione S. Andrea Apostolo – 9 Maggio

9 Maggio
Traslazione S. Andrea Apostolo
Memoria del territorio di Pienza
Martirologio Romano
Festa di Sant’Andrea, Apostolo: nato a Betsaida, fratello di Simon Pietro e pescatore insieme a lui, fu il primo tra i discepoli di Giovanni Battista ad essere chiamato dal Signore Gesù presso il Giordano. Lo seguì e condusse da lui anche suo fratello.
Lasciò subito le reti e lo seguì
“Maestro, dove abiti?”. La risposta di Cristo alla domanda di Andrea non tarda ad arrivare: “Venite e vedrete”. Un invito a cui non è possibile tirarsi indietro e che prefigura la successiva chiamata, rivolta da Gesù sulle rive del mare di Galilea anche a Simone: “Seguitemi vi farò pescatori di uomini”.
I due restano scossi, ma non hanno esitazioni e, come racconta l’evangelista Matteo, “subito, lasciate le reti, lo seguirono”. Da quel primo incrocio di sguardi, scaturisce un cammino di fede, una sequela di Cristo nella quotidianità. Andrea è infatti uno dei dodici, che il Figlio di Dio sceglie come amici più intimi.
Gesù accresce ogni giorno di più la fede dell’apostolo quando, insieme a Pietro, Giacomo e Giovanni, lo conduce in disparte sul Monte degli Ulivi rispondendo loro alle domande sui segni degli ultimi tempi. Gli Atti degli Apostoli riferiscono che insieme agli altri compagni si diresse verso Gerusalemme dopo l’Ascensione. Scrittori cristiani riferiscono che l’apostolo, avrebbe evangelizzato l’Asia Minore e le regioni lungo il Mar Nero giungendo fino al Volga; oggi è infatti onorato come patrono in Romania, Ucraina e Russia. La Chiesa di Costantinopoli lo venera come suo insigne patrono.
Martire sulla croce decussata
La sua predicazione prosegue in Acaia e, intorno all’anno 60 a Patrasso, Andrea va incontro al martirio: appeso ad una croce che egli volle ad X, come ad evocare l’iniziale greca del nome di Cristo.
S. Bernardino da Siena – 20 maggio

20 Maggio
S. Bernardino da Siena – Sacerdote
Martirologio Romano
NATO: Massa Marittima, Grosseto, 8 settembre 1380
MORTO: L’Aquila 1444
San Bernardino da Siena, sacerdote dell’Ordine dei Minori, che per i paesi e le città d’Italia evangelizzò le folle con la parola e con l’esempio; diffuse la devozione al Santissimo nome di Gesù, esercitando instancabilmente il ministero della predicazione con grande frutto per le anime fino alla morte avvenuta all’Aquila in Abruzzo.
Il Ministero
Questo illustre e degno discepolo di S. Francesco d’Assisi, nacque dalla nobile famiglia degli Albizzeschi nei pressi di Siena. Non aveva ancora tre anni quando rimase orfano di madre, e a sei, anche di padre. Bernardino, modesto e cortese con tutti, cresceva, sotto la tutela delle pie zie e venne allevato ed educato alla scuola di Maria SS.ma tanto che ogni giorno si recava a pregare e venerare un’immagine della Vergine.
Dopo gli studi in filosofia, si dedicò al diritto ecclesiastico e civile, ma più di tutto, della Sacra Scrittura. Ventenne, fu tra i generosi fedeli che si dedicarono con eroica carità a curare gli appestati rimanendo, per disposizione divina, illeso da tale morbo.
Nel 1402 si unì ai figli del Poverello d’Assisi, tra i quali un anno dopo emetteva la sua professione religiosa e nel 1404 celebrava la sua prima Messa. Fu predicatore insigne di Fiesole. Tre argomenti trattava con predilezione: la carità, la devozione alla SS. Vergine, ed il SS. Nome di Gesù, di cui fu uno dei primi strenui propagatori e di cui parlava sempre con trasporto. L’eloquenza sua piegava il popolo e lo trascinava ove voleva. D’altra parte, il Signore ne rafforzava la parola con miracoli.
S. Mattia Apostolo – 14 maggio

14 Maggio
S. Mattia Apostolo
Memoria del territorio di Pienza
Martirologio Romano
Nascita: I secolo, Gerusalemme
Morte: I secolo, Sebastopol
Festa di San Mattia, apostolo, che seguì il Signore Gesù dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui Cristo fu assunto in cielo.
Mattia
Di Mattia si parla nel primo capitolo degli Atti degli apostoli, quando viene chiamato a ricomporre il numero dei dodici, sostituendo Giuda Iscariota. Viene scelto con un sorteggio, attraverso il quale la preferenza divina cade su di lui. Fu questa la prima elezione a dignità ecclesiastica. Mattia accettò quella carica di somma responsabilità con rendimento di grazie a Dio. Rimase quindi nel cenacolo in compagnia degli altri Apostoli fino al giorno in cui, il Divin Paraclito, scese dal cielo a portare i suoi doni.
Il testo degli Atti ci suggerisce i tratti che devono contraddistinguere gli Apostoli: la fedeltà nel discepolato, aver quindi seguito Gesù fin dall’inizio; l’incontro con il Risorto, per testimoniare la sua risurrezione non per sentito dire ma per averla constatata di persona; il mandato, essere scelto da Dio e “inviato” per essere “testimone della Risurrezione”.
Dopo Pentecoste, non sappiamo per quanti anni abbia predicato Mattia; è certo che fu fedele al suo apostolato, e che coronò le sue virtù ed il suo zelo col martirio. Fu ucciso a Sebastopoli dopo essere stato decapitato, e le sue reliquie, molto venerate, si conservano, parte a Treviri nella Germania e parte in Santa Maria Maggiore a Roma.
S. Giovanni d’Avila – 10 Maggio

10 Maggio
S. Giovanni d’Avila
Sacerdote e dottore della Chiesa
Martirologio Romano
NATO: Almodovar del Campo, Spagna, 6 gennaio 1499
MORTO: Montilla, Spagna, 10 maggio 1569
A Montilla nell’Andalusia in Spagna, san Giovanni d’Ávila, sacerdote, percorse tutta la regione predicando Cristo. Sospettato ingiustamente di eresia, fu gettato in carcere, dove scrisse la parte più importante della sua dottrina spirituale.
Il ministero
Uomo di Dio, univa la preghiera costante all’azione apostolica. Si dedicò alla predicazione e all’incremento della pratica dei Sacramenti, concentrando il suo impegno nel migliorare la formazione dei religiosi e dei laici, in vista di una feconda riforma della Chiesa.
La dottrina del santo era incentrata sull’imitazione di Cristo Salvatore. Per lui fondamento indispensabile di tutta la vita spirituale era la preghiera, senza la quale è impossibile conoscersi. Alle anime più perfette egli raccomandò l’orazione di raccoglimento. Prima di ricercare l’intima unione con Dio, suggeriva di meritarla spogliandosi delle passioni con una costante mortificazione. La virtù non è possibile senza l’umiltà; essa consiste nel camminare nella verità.
Collaborò con grandi santi spagnoli suoi contemporanei quali Ignazio di Loyola, Francesco Borgia, Pietro d’Alcantara e Teresa d’Avila. Beatificato nel 1894 e canonizzato nel 1970, Papa Benedetto XVI lo ha proclamato “Dottore della Chiesa” il 7 ottobre 2012. Papa Francesco nel 2021 lo ha iscritto nel Calendario Romano al 10 maggio.
Memorie dei Santi di Maggio
- 1 Maggio
- 2 Maggio
- 3 Maggio
- 4 Maggio
- 5 Maggio
- 6 Maggio
- 7 Maggio
- 8 Maggio
- 9 Maggio – Traslazione di S.Andrea
- 10 Maggio – S. Giovanni d’Avila
- 11 Maggio – Beato Giovanni da Vespignano
- 12 Maggio – Beato Vivaldo
- 13 Maggio
- 14 Maggio – S. Mattia Apostolo
- 15 Maggio
- 16 Maggio
- 17 Maggio – San Pasquale Baylon
- 18 Maggio
- 19 Maggio – San Teofilo da Corte
- 20 Maggio – S. Bernardino da Siena
- 21 Maggio – Santi Cristoforo Magallanes
- 22 Maggio
- 23 Maggio
- 24 Maggio – Beata Vergine Maria aiuto dei cristiani
- 25 Maggio
- 26 Maggio
- 27 Maggio
- 28 Maggio – Sant’Ubaldesca Taccini
- 29 Maggio
- 30 Maggio
- 31 Maggio – Visitazione di Maria
San Pasquale Baylon – 17 Maggio

17 Maggio
San Pasquale Baylon
Martirologio Romano
NATO: 16 maggio 1540, a Torre Hermosa, in Aragona nel giorno di Pentecoste.
MORTO: Valencia il 17 maggio 1592, Domenica di Pentecoste.
San Pasquale Baylon, mostrandosi sempre premuroso e benevolo verso tutti, venerò costantemente con fervido amore il mistero della Santissima Eucaristia.
Il Ministero
Di umili origini, a 18 anni chiese di essere ammesso nel convento dei francescani di Santa Maria di Loreto, da cui venne respinto, forse per la giovane età. Tuttavia, non si perse d’animo, venendo ammesso al noviziato il 2 febbraio 1564. L’anno successivo, emise la solenne professione come «fratello laico» non sentendosi degno del sacerdozio.
Il “Serafino dell’Eucaristia”
Fu autore di un libro sulla reale presenza di Cristo nel pane e nel vino; questo gli valse il soprannome di “Serafino dell’Eucaristia”. Spesso, i confratelli lo trovavano in estasi o addirittura lo vedevano elevarsi durante le ore di adorazione a Gesù Eucaristia, di cui parlava continuamente ai fedeli, agli altri frati, a tutti, in ogni momento e in ogni luogo.
La Pentecoste e i doni dello Spirito
C’è una coincidenza curiosa nella vita di Pasquale: nasce e muore nel giorno di Pentecoste, Nella povertà materiale da lui cercata, sarà però ricco proprio dei doni dello Spirito Santo, specie quello della sapienza. Nonostante, infatti, sappia a malapena leggere e scrivere, molte personalità vanno da lui a chiedere consiglio e tra i francescani è comunque considerato un teologo, oltre che un punto di riferimento per i fedeli. Come detto, non sarà mai sacerdote e mai potrà godere della gioia di dare Gesù Eucaristia ai fedeli. Una delle tante privazioni che decide di infliggersi perché non si considera abbastanza degno.
Santa Giovanna D’Arco Vergine – 30 maggio

30 Maggio
Santa Giovanna D’Arco Vergine
Martirologio Romano
NATA: Domrémy, Francia 1412
MORTA: Rouen, Francia 30 maggio 1431
A Rouen in Normandia, in Francia, Santa Giovanna d’Arco, vergine, detta la “pulsella d’Orléans”, dopo aver combattuto coraggiosamente in difesa della patria, fu infine consegnata nelle mani dei nemici, condannata con iniquo processo e bruciata sul rogo.
Il Ministero
È stata una delle più importanti eroine della storia francese. Figlia di contadini, analfabeta, lasciò giovanissima la casa paterna per seguire il volere di Dio.
Le sue gesta eroiche sono da ricondurre alla risoluzione della Guerra dei Cent’anni, che vide contrapporsi Francia e Inghilterra. Santa Giovanna D’Arco guidò l’esercito francese nella battaglia contro gli inglesi, uscendone vittoriosa. Venne però venduta all’esercito inglese, che la sottopose ad un durissimo processo per eresia e venne giustiziata ed arsa viva sul rogo il 30 maggio del 1431. Alcuni anni dopo, nel 1456, Papa Callisto III dichiarò il processo ai danni di santa Giovanna D’Arco invalido. Nel 1909 venne beatificata e nel 1920 fu canonizzata. Fin da piccola era una fanciulla estremamente caritatevole ed attenta alle necessità dei poveri e dei bisognosi a cui spesso cedeva il suo giaciglio per la notte. In età adolescenziale iniziarono a presentarsi le prime visioni dell’arcangelo Michele e di alcune sante (Santa Margherita di Antiochia e Santa Caterina d’Alessandria). La prima visione si concretizzò durante un pomeriggio d’estate e da allora decise di dedicare la sua intera esistenza a Dio.
Seppur possa sembrare una vicenda incredibile, è impressionante la mole di documenti raccolti dalla Santa Sede grazie alla quale è stata resa giustizia postuma alla giovane innocente vittima. La cosa più deprecabile sta nella presenza di ecclesiastici fra i colpevoli di questo errore giudiziario che nel XV secolo fu responsabile della sua morte.
Beato Andrea Franchi – 27 Maggio

27 Maggio
Beato Andrea Franchi Memoria
Martirologio Romano
NATO: Pistoia, 1335
MORTO: Pistoia, 26 maggio 1401
A Pistoia, beato Andrea Franchi, vescovo, priore dell’Ordine dei Predicatori, cessata l’epidemia della peste nera, riportò nei conventi dell’Ordine di questa regione l’osservanza della disciplina e approvò nella sua città le Confraternite dei penitenti al fine di favorire la pace e la misericordia.
Il suo culto come beato fu approvato da papa Benedetto XV nel 1921.
Il Ministero
Membro di una delle più nobili famiglie di Pistoia, Andrea si fece, ancor giovane, frate domenicano a Firenze. Era famoso per le sue capacità di predicatore e di amministratore oculato, tanto che fu nominato priore per tre volte e, nel 1378, vescovo di Pistoia.
Non solo costruì chiese e aiutò i poveri ma, anche da prelato, continuò a osservare la stessa regola che aveva seguito da frate. Negli anni difficili che seguirono la peste, restaurò i conventi del suo ordine e appoggiò i gruppi di penitenti che chiedevano a Dio pace e perdono.
Nulla sfuggì al suo occhio e al suo cuore, e soprattutto i poveri e gli ammalati ebbero le sue preferenze. In premio ebbe la grazia di ricevere Gesù stesso in sembianze di pellegrino.
Il Signore venne in suo aiuto in questa opera santa anche con miracoli.
Nel 1400 si dimise dalla carica e ritornò al convento, volendosi preparare alla morte, che lo raggiunse il 26 maggio 1401. Il suo culto fu confermato da Benedetto XV nel 1921 per l’Ordine dei domenicani e per la diocesi di Pistoia.