La vita dei Santi
Memorie dei Santi del mese di Giugno
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- 8 Giugno BEATO FRANCESCO PATRIZI SACERDOTE
- 9 Giugno BEATA ANNA MARIA TAIGI
- 10 Giugno BEATO GIOVANNI DOMINICI VESCOVO
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- 15 Giugno
- 16 Giugno
- 17 Giugno
- 18 Giugno BEATO PIERO GAMBACORTA
- 19 Giugno
- 20 Giugno -BEATO ANDREA GALLERANI LAICO
- 21 Giugno
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- 28 Giugno
- 29 Giugno
- 30 Giugno
Beato Paolo Burali Vescovo – 17 giugno

17 Giugno
Beato Paolo Burali d’ Arezzo – Vescovo –
Martirologio Romano
NATO: 1511, Itri, Gaeta
MORTO: 17 giugno 1578, Torre del Greco, Napoli
A Napoli, beato Paolo Burali, dell’Ordine dei Chierici regolari Teatini, vescovo prima di Piacenza e poi di Napoli, che si adoperò nel rinnovamento della disciplina della Chiesa e a fortificare nella fede il gregge a lui affidato.
Il Ministero
Per dedicarsi totalmente alla vita spirituale, abbandonò prima la carriera forense condotta con integrità e rettitudine e poi le mansioni di magistrato reale.
Sotto la direzione spirituale del beato Giovanni Marinonio, il 25 gennaio 1557 entrò fra i Chierici regolari (detti Teatini), assumendo il nome di Paolo; fu compagno di noviziato di sant’Andrea Avellino; nel 1558 divenne sacerdote e in seguito fu superiore a Napoli e a Roma.
Per incarico della Città di Napoli e della Santa Sede, assolse una delicata missione diplomatica presso Filippo II di Spagna. Il 23 luglio 1568 san Pio V lo costrinse ad accettare l’episcopato di Piacenza, ove in ogni aspetto della vita religiosa e sociale promosse indefessamente le riforme del Concilio di Trento e favorì la vita religiosa; san Pio V lo creò cardinale il 1° maggio 1570.
Godette della stima e amicizia di san Carlo Borromeo e nel conclave del 1572 fu uno dei papabili, ma non risultò eletto a causa della sua condotta estremamente austera.
Gregorio XIII nel 1576 lo promosse arcivescovo di Napoli.
Come era sempre vissuto, poveramente morì presso Torre del Greco il 17 giugno 1578, consumato dalle fatiche apostoliche.
Fu beatificato da Clemente XIV nel 1772; il suo corpo è venerato nella chiesa di san Paolo Maggiore a Napoli.
Sant’Ubaldesca Taccini – 28 Maggio

28 Maggio
Sant’Ubaldesca Taccini, Vergine – Pisa – Memoria
Martirologio Romano
NATA: Calcinaia (Pisa), 1136
MORTA: Pisa, 28 maggio 1206
A Pisa, santa Ubaldesca, vergine, dall’età di sedici anni fino alla morte, per cinquantacinque anni, svolse con perseveranza in un ospizio opere di misericordia.
Il Ministero
Figlia unica di genitori di umile condizione, seppe fin da giovane mostrarsi umile e devota nei confronti dei genitori e di Gesù: solerte nella pratica della preghiera, accompagnata spesso dal digiuno, si distinse soprattutto per la carità esercitata verso i poveri.
Ancora adolescente sentì la chiamata del Signore ad entrare nell’ordine di san Giovanni. Tale ordine era stato istituito pochi anni prima, nel 1099, a Gerusalemme presso la chiesa di san Giovanni Battista sotto la regola di sant’Agostino. All’età di 15 anni lasciò Calcinaia per la città di Pisa, fermandosi nella Chiesa di san Sepolcro, appena edificata in quegli anni. Per tutti i 55 anni di vita religiosa, praticò nel monastero e nello spedale della città l’umiltà e la carità, mortificando di continuo il suo corpo con digiuni intensi e prolungati.
La santa pisana operò miracoli già in vita e, dopo la morte avvenuta il 28 maggio 1206 festa della Santissima Trinità, si moltiplicarono le guarigioni straordinarie legate al suo nome.
È venerata come santa nel contado pisano, nell’arcipelago maltese e dai membri dell’Ordine di Malta.
Santi Cristoforo Magallanes e compagni Martiri – 21 maggio

21 Maggio
Santi Cristoforo Magallanes Sacerdote
e Compagni Martiri
Martirologio Romano
NATO: Totatiche, 30 luglio 1869
MORTO: Colotlán, 25 maggio 1927
Presbitero messicano. Venne ucciso assieme a 24 compagni durante le persecuzioni anticattoliche nella sua nazione. Proclamato santo da Giovanni Paolo II nel 2000.
Il Ministero
I primi anni del XX secolo furono anni difficili per la Chiesa messicana. Il 31 luglio 1926, per la prima volta dopo 400 anni, venne sospeso il culto pubblico in tutte le chiese del Paese. Siamo di fronte a una vera e propria persecuzione. Furono centinaia i preti uccisi, parroci di villaggi, seminaristi, monaci. Ai sacerdoti che lasciavano in vita, venivano tagliate le braccia, per impedire che potessero celebrare la Messa
Il “movimiento cristero”
È conosciuta con questo nome la guerra civile che scoppia in questi anni: a portarla avanti sono i fedeli che vogliono difendere ad ogni costo la propria libertà religiosa, cercando più volte, l’appoggio dei loro pastori.
Il martirio con 24 compagni
Quando si diffonde il “movimiento cristero”, Cristobal non aderisce. Respinge categoricamente l’uso della violenza, ricordando come né Gesù né gli Apostoli vi abbiano mai fatto ricorso. L’unica arma della Chiesa è la Parola di Dio: Cristobal ne è convinto e lo scrive anche in un articolo sul giornale. Ma non abbandona la sua gente. Per questo all’alba del 21 maggio 1927 viene arrestato e accusato di sostenere la ribellione; in realtà, viene condannato a morte per il solo fatto di essere un sacerdote e viene fucilato a Colotlán, assieme a 24 compagni.
Beata Vergina Maria aiuto dei Cristiani – 24 Maggio

24 Maggio
BEATA VERGINE MARIA, AIUTO DEI CRISTIANI
Maria è la “Madre della Chiesa”; Ausiliatrice del popolo cristiano nella sua continua lotta per la diffusione del Regno di Dio. ‘Aiuto dei Cristiani’, è il bel titolo che è stato dato alla Vergine Maria in ogni tempo e così viene invocata anche nelle litanie a lei dedicate dette anche Lauretane perché recitate inizialmente a Loreto.
Sulle virtù, la vita, la predestinazione, la maternità, la mediazione, l’intercessione, la verginità, l’immacolato concepimento, i dolori sofferti, l’assunzione di Maria, sono stati scritti migliaia di volumi, tenuti vari Concili, proclamati dogmi di fede, al punto che è sorta un’autentica scienza teologica: la Mariologia.
E sempre è stata ribadita la presenza mediatrice e soccorritrice della Madonna per chi la invoca, a lei fummo affidati come figli da Gesù sulla Croce e a noi umanità è stata indicata come madre, nella persona di Giovanni apostolo, anch’egli ai piedi della Croce.
Il titolo Maria Ausiliatrice, si ebbe con l’invocazione del grande papa mariano e domenicano san Pio V (1566-1572), che le affidò le armate ed i destini dell’Occidente e della Cristianità, minacciati da secoli dai turchi arrivati fino a Vienna, e che nella grande battaglia navale di Lepanto (1571) affrontarono e vinsero la flotta musulmana.
Il culto, pur continuando nei secoli successivi, ebbe degli alti e bassi finché nell’Ottocento due grandi figure della santità cattolica, per strade diverse, ravvivarono la devozione per la Madonna del Rosario con il beato Bartolo Longo a Pompei e per la Madonna Ausiliatrice con S. Giovanni Bosco a Torino.
Nella città di Torino si venerava la Vergine, sotto il titolo di «Aiuto dei cristiani» nella chiesa di San Francesco da Paola, dove era stata istituita una compagnia di devoti ed esiste tuttora un altare a lei dedicato. San Giovanni Bosco riprese questa devozione e le diede grande diffusione; costruì la basilica in onore di Maria Ausiliatrice, affidando alla Vergine il patrocinio di tutte le sue opere. Egli intendeva soprattutto ricordare gli interventi di Maria in momenti difficili della storia della Chiesa.
S. Teofilo da Corte – 19 maggio

19 Maggio
S. Teofilo da Corte, Sacerdote
Martirologio Romano
NATO: Biagio de Signori nacque a Corte in Corsica il 30 ottobre 1676.
MORTO: 19 maggio 1740.
A Fucecchio in Toscana. San Teofilo da Corte, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori, promosse l’organizzazione di ritiri per i Frati e mostrò grande devozione alla passione di Gesù e alla Vergine Maria.
Il Ministero
Fino ai 17 anni visse tra casa, scuola e chiesa.
Entrò alla stessa età tra i Cappuccini e poi passò ai Frati Minori Osservanti, tra i quali rimase prendendo il nome di Teofilo. Studiò filosofia a Roma e teologia nel convento di Santa Maria La Nova di Campagna, nei pressi di Salerno dove prese i voti.
Sul piano pastorale, si distinse per una predicazione definita ‘all’apostolica’, cioè senza aver scritto prima il sermone, spontanea, priva di ricercatezza retorica. Molto ascoltato e persuasivo nel suo dire, Teofilo da Corte percorse senza sosta quasi tutti i paesi della Sabina e della zona di Subiaco, per portare la parola di Dio.
Alla predicazione preferiva, però, la confessione, cui venne abilitato dal 1714, non solo per i religiosi, ma anche per i laici. A Fucecchio trascorse gli ultimi anni della sua intensa e laboriosa vita ove la morte sopraggiunse dopo una brevissima malattia.
La fama della sua santità e i numerosi pellegrinaggi alla sua tomba spinsero al punto che il primo dei processi canonici per la sua beatificazione, si ebbe già nel 1750.
Visitazione della Beata Vergine Maria – 31 maggio

31 Maggio
Visitazione della Beata Vergine Maria
La Visitazione della Beata Vergine Maria è una festa liturgica della Chiesa cattolica che si celebra il 31 maggio nel calendario liturgico del rito romano. La festa ricorda la visita che Maria Vergine fece alla sua parente Elisabetta dopo avere ricevuto l’annuncio (Annunciazione) che sarebbe diventata madre di Gesù per opera dello Spirito Santo. In questa veste, Maria è chiamata Madonna della Visitazione ovvero Maria Santissima della Visitazione.
Giunta alla casa di Elisabetta, Maria fu la prima a porgere il saluto alla cugina, ed apportò in quella casa grazie straordinarie: S. Giovanni Battista fu liberato dal peccato originale, Zaccaria riebbe la parola, S. Elisabetta ricevette l’abbondanza dei doni dello Spirito Santo ed alla vista della Vergine esclamò: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Maria, in risposta, pronunciò lo stupendo cantico del Magnificat, la più degna lode che Dio ricevesse dalla bocca della sua santa Madre, e che la Chiesa fa recitare ogni giorno ai sacerdoti nell’Ufficio divino.
Con questo cantico Maria loda Iddio di averla arricchita di tali privilegi; predice la sua gloria nell’avvenire: profetizza che il Salvatore del mondo umilierà i superbi ed esalterà gli umili e spanderà la sua misericordia in tutti i secoli fino alla fine del mondo.
Secondo il S. Vangelo, Maria si trattenne per tre mesi nella casa di S. Elisabetta. In questo tempo Ella prestò alla cugina tutti i più umili servizi, con una bontà che solo la madre di Dio poteva avere.
Come fu ripiena di grazia la famiglia di Elisabetta alla visita di Maria, così può chiamarsi beata l’anima devota di Maria. Maria non solo protegge i suoi devoti, ma, come dice un santo, li serve. Dove vi è l’amore a Maria vi è ogni bene, perchè Ella porta con sé Gesù, vera pace dell’anima.
Beato Giovanni da Vespignano – 11 Maggio

11 Maggio
Beato Giovanni da Vespignano
Memoria nelle Chiese di Vespigiano e in S. Giovanni Maggiore
Martirologio Romano
NATO: Vespignano, 1235 – Firenze, fine marzo
MORTO: metà aprile 1331
Nato da famiglia nobile e ricca, fin da giovane seguì la vocazione e si trasferì a Firenze, dove, insieme all’amico Barduccio Barducci, si dedicò a opere di carità. Secondo la leggenda, si ritirava in preghiera presso una Cappellina in loc. Vespignano, mentre nei campi i buoi portavano a termine da soli l’opera interrotta.
Il ministero
Fin dai più teneri anni fu uomo pio, caritatevole e adorno di illibati e santi costumi. Dedicò quasi un secolo al servizio dei poveri, degli emarginati, carcerati, colerosi, appestati. Morì, infatti, alla veneranda età di 96 anni nel 1331 e fu sepolto nel Chiostro interiore del Monastero di San Pier Maggiore in Firenze dove il suo corpo si venera fin dal 1803.
La storia biografia del Beato Giovanni Bruni da Vespignano è minuziosa, meticolosa, ma la cosa davvero straordinaria è leggere la relazione delle feste, fatte in Mugello durante il trasporto della salma del Beato che venne ritrovata “miracolosamente ancora intatta”.
Beato Vivaldo – 12 Maggio

12 Maggio
Beato Vivaldo – Eremita –
Memoria in San Gimignano
Martirologio Romano
NATO: San Gimignano, 1260
MORTO: Montaione, selva di Camporena, 1º maggio 1320
Vivaldo da San Gimignano, è stato un religioso italiano vissuto fra il XIII ed il XIV secolo; è venerato come beato dalla Chiesa cattolica.
Il ministero
Vivaldo prese la decisione di condurre una vita eremitica: visse nella selva di Camporena, abitando in un tronco cavo di un grande castagno dove, al termine della sua vita, venne ritrovato morto.
Adolescente perse l’amata madre trovando però il conforto di Bartolo da San Gimignano, anch’egli Beato, che da quel momento divenne la sua guida spirituale. La storia ci rimanda ad un giorno di pioggia durante il quale, Bartolo e Vivaldo, videro venire loro incontro, nei pressi della Chiesa, un vecchio tutto bagnato. Bartolo, che ne era il Parroco, offrì ospitalità facendolo sedere vicino al fuoco il pover’uomo lavandogli i piedi con riverenza, suscitando l’ammirazione di Vivaldo. Bartolo fece cenno a Vivaldo di preparare anche il letto e di prepararsi ad una notte di preghiera. Durante la notte una voce disse loro che avevano ospitato Cristo: andarono subito a guardare nel letto, trovandolo vuoto. Improvvisamente, una mattina, Bartolo si risvegliò ammalato di lebbra. Vivaldo si occupò di Bartolo e degli altri lebbrosi per un lungo periodo di tempo (circa un ventennio) fino alla morte di quest’ultimo avvenuta il 12 dicembre del 1300.
Traslazione S. Andrea Apostolo – 9 Maggio

9 Maggio
Traslazione S. Andrea Apostolo
Memoria del territorio di Pienza
Martirologio Romano
Festa di Sant’Andrea, Apostolo: nato a Betsaida, fratello di Simon Pietro e pescatore insieme a lui, fu il primo tra i discepoli di Giovanni Battista ad essere chiamato dal Signore Gesù presso il Giordano. Lo seguì e condusse da lui anche suo fratello.
Lasciò subito le reti e lo seguì
“Maestro, dove abiti?”. La risposta di Cristo alla domanda di Andrea non tarda ad arrivare: “Venite e vedrete”. Un invito a cui non è possibile tirarsi indietro e che prefigura la successiva chiamata, rivolta da Gesù sulle rive del mare di Galilea anche a Simone: “Seguitemi vi farò pescatori di uomini”.
I due restano scossi, ma non hanno esitazioni e, come racconta l’evangelista Matteo, “subito, lasciate le reti, lo seguirono”. Da quel primo incrocio di sguardi, scaturisce un cammino di fede, una sequela di Cristo nella quotidianità. Andrea è infatti uno dei dodici, che il Figlio di Dio sceglie come amici più intimi.
Gesù accresce ogni giorno di più la fede dell’apostolo quando, insieme a Pietro, Giacomo e Giovanni, lo conduce in disparte sul Monte degli Ulivi rispondendo loro alle domande sui segni degli ultimi tempi. Gli Atti degli Apostoli riferiscono che insieme agli altri compagni si diresse verso Gerusalemme dopo l’Ascensione. Scrittori cristiani riferiscono che l’apostolo, avrebbe evangelizzato l’Asia Minore e le regioni lungo il Mar Nero giungendo fino al Volga; oggi è infatti onorato come patrono in Romania, Ucraina e Russia. La Chiesa di Costantinopoli lo venera come suo insigne patrono.
Martire sulla croce decussata
La sua predicazione prosegue in Acaia e, intorno all’anno 60 a Patrasso, Andrea va incontro al martirio: appeso ad una croce che egli volle ad X, come ad evocare l’iniziale greca del nome di Cristo.