Commento al Vangelo di Luca 9,28
“GESU’ PRESE CON SÉ PIETRO, GIOVANNI E GIACOMO E SALI’ SUL MONTE A PREGARE” (Luca 9,28)

Il miracoloso evento della Trasfigurazione di Gesù inizia con un atto che è di esempio per tutti noi: Gesù con Pietro, Giovanni e Giacomo, “Salì sul monte a pregare“. Ancora una volta Gesù ci vuol dire che prima di compiere un’azione importante, è bene trovare il tempo per la preghiera. Se questo avviene, quello che dobbiamo fare o dire avrà un risultato positivo; quando invece manca la preghiera, l’azione non sempre risulterà conforme alla volontà di Dio.
Un segno particolare avvenuto durante la Trasfigurazione è stato l’apparizione accanto a Gesù di Elia e Mosè, che rappresentano l’antico e il nuovo Testamento, quindi un segno che è avvenuto come messaggio per tutto il popolo di Dio. Grande è stata l’emozione dei tre Apostoli, al punto che Pietro, con entusiasmo, suggerì di fare in quel posto tre tende, così da avere sempre presente una visione così bella.
L’apparizione della nube
Se grande è stata l’emozione dei tre Apostoli per la visione di Gesù’ trasfigurato, ancora più sconvolgete è stata l’apparizione di una misteriosa nube “Che li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube ebbero paura” (v.34). Quello che hanno sperimentato i tre Apostoli, non è stata una paura umana, ma l’aver preso coscienza di qualcosa di soprannaturale fin’ora mai provato. Si può dire che in quel momento hanno avuto la grazia di avvertire in loro, anche se in piccola misura, la preziosità e l’intensità di quello che Dio è in sé stesso. Quasi non bastasse, “Dalla nube uscì una voce, che diceva: Questi è il Figlio mio, l’eletto: ascoltatelo” (v.35). Quella voce e quelle parole hanno provocato in Pietro, Giovanni e Giacomo una tale emozione da cadere per terra perchè incapaci di reggere una realtà così grande.
Un comandamento prezioso
Quella misteriosa voce, chiaramente udita, come prima cosa ha confermato quello che per noi è un dato di fede fondamentale, e cioè che Gesù è il Verbo di Dio che ha assunto la natura umana per liberarci dalla conseguenza del peccato: “Questi è il Figlio mio, l’eletto, ascoltatelo”. Davanti a una affermazione così solenne e a un comando così esplicito: “Ascoltatelo”, la nostra risposta deve essere concreta e tempestiva. Sappiamo bene quanto sia importante per la vita spirituale l’obbedienza alla Parola di Dio e qui abbiamo un comando espresso direttamente dalla voce di Dio. Come persone che con il Battesimo siamo entrati a far parte della famiglia di Dio, è nostro dovere essere attenti a tutto quello che il Signore ci chiede, e poiché una tale obbedienza non è sempre facile, è bene, con umiltà, consultarsi almeno per scelte di particolare importanza, con un Sacerdote che ci conosce bene. Stiamo attenti perchè il demonio fa di tutto per metterci in difficoltà. Ci può essere utile in merito una verifica, e cioè: se quello che stiamo facendo è volontà di Dio, questo genera in noi amore, gioia e pace; quando invece mancano queste tre condizioni, vuol dire che non siamo sulla strada giusta, non stiamo facendo la volontà di Dio. Allora, aiutati dallo Spirito Santo, con umiltà dobbiamo riprendere il buon cammino.
Maria ci aiuti ad avere la forza di mettere in pratica il verbo ricominciare.